Patologie dell’anca

L’ANCA SANA – UN’ARTICOLAZIONE FORTE

L’anca umana deve sostenere un carico notevole. È l’articolazione che sostiene il carico più elevato di tutto il corpo. Trattandosi di un’articolazione sferica, i movimenti dell’anca sono molto ampi. È coinvolta praticamente in ogni movimento del corpo. Un’anca sana supporta ca. 1,5 milioni di movimenti, noti come «variazioni di carico», per anno. Non solo sostiene costantemente il peso normale del corpo, ma in base al tipo di movimento sostiene un carico molto superiore a quello corporeo. A causa del rapporto di leva, per esempio, una camminata lenta sottopone l’anca a tre volte il peso corporeo e una camminata veloce fino a sette volte.

L’articolazione dell’anca collega il femore (osso della coscia) all’acetabolo (alloggiamento dell’anca) nel bacino. La testa femorale, di forma sferica, si trova sulla parte superiore nel femore. È rivestita con una cartilagine liscia e ad ogni movimento scivola all’interno dell’acetabolo anche questo rivestito con uno strato spesso di cartilagine. Una capsula articolare racchiude l’articolazione dell’anca e insieme ai muscoli, tendini e legamenti circostanti stabilizza la testa del femore nell’acetabolo quando si muove.

Il rivestimento interno della capsula articolare produce un fluido viscoso, noto come «liquido sinoviale». Questo nutre la cartilagine articolare e ne preserva l’elasticità, mantenendo allo stesso tempo uno spazio fra le due ossa dell’articolazione. In questo modo, il movimento è fluido e indolore. La testa femorale e la cavità acetabolare sono rivestite di cartilagine.

anca sana
Anca sana
artrosi-anca
Artrosi dell’anca: deformazione della testa del femore e usura dell’acetabolo e della cartilagine
anca displasica
Anca displasica

L’ANCA PATOLOGICA –  SINTOMI E CAUSE

I problemi articolari sono una delle principali cause di malattia. Gli esami RX nel 20-40% delle persone sessantenni rivelano segni di artrosi. Circa un terzo di queste lamenta dolore. L’artrosi dell’anca – il cui termine medico è «coxartrosi» – è una delle più comuni patologie articolari. L’artrosi è il logorio graduale delle superfici articolari, ossia lo strato cartilagineo che protegge l’articolazione viene distrutto e non riesce più ad ammortizzare le sollecitazioni. Le ossa sfregano direttamente l’una contro l’altra all’interno dell’articolazione, consumandosi e anche deformandosi. Il risultato è un forte dolore, che si manifesta inizialmente solo dopo un certo grado di esercizio fisico, ma, con l’avanzare della malattia, il dolore si manifesta sempre più frequentemente, fino a insorgere anche a riposo. Negli stadi terminali, la maggior parte dei pazienti lamenta costantemente un forte dolore. Generalmente il dolore dell’anca è avvertito principalmente alla regione inguinale da cui può irradiarsi a tutta la coscia fino al ginocchio e anche oltre e sulla natica.

Le cause dell’artrosi nella maggior parte dei casi non sono note. Sono invece conosciuti i fattori e le malattie che favoriscono l’insorgenza dell’artrosi. Le cause primarie sono l’età e il naturale deterioramento delle articolazioni negli anni. Con l’avanzare dell’età, lo scheletro si indebolisce e degenera prematuramente. Il rischio di artrosi aumenta con l’avanzare degli anni. Tuttavia, una cattiva postura, sforzi eccessivi e obesità costituiscono ulteriori fattori di rischio. Molti dei soggetti con artrosi dell’anca si sono procurati questa patologia facendo attività sportiva.

Possibili fattori predisponenti sono:

-le infiammazioni articolari, causate da malattie reumatiche o metaboliche, un insufficiente apporto ematico dell’articolazione dell’anca e la degenerazione della testa del femore nota come necrosi della testa femorale;

-incidenti e lesionia carico della cartilagine o fratture pelviche, acetabolari e del femore possono essere un altro motivo di degenerazione articolare;

-ultimo, ma non meno importante motivo di artrosi dell’anca, sono le deformità congeniteche possono causare problemi articolari dolorosi. La displasia dell’anca si manifesta durante l’infanzia quando l’acetabolo non si è ancora completamente sviluppato con conseguente instabilità della testa femorale, che frequentemente è morbida, nell’acetabolo. Al giorno d’oggi, è routine sottoporre i neonati a indagini per escludere questa patologia. I casi più lievi implicano solo un ritardo dello sviluppo che può essere corretto nelle prime settimane dopo la nascita. Nei casi più gravi il bambino può essere sottoposto a terapia conservativa, per esempio con un divaricatore in modo che l’acetabolo possa formarsi adeguatamente, l’intervento chirurgico però non può essere escluso. Una displasia grave, non trattata, può danneggiare l’anca in modo permanente causando molto dolore e successivamente in età adulta può determinare una grave artrosi.

Metodi diagnostici

RAGGI X

Le alterazioni patologiche dell’articolazione dell’anca in genere sono visibili ai raggi X. I raggi X fanno diventare nera la «lastra». Il diverso grado di assorbimento delle radiazioni da parte dei tessuti produce un contrasto naturale. I tessuti molli, come muscoli, tendini e tessuto adiposo assorbono pochissimo le radiazioni e pertanto non sono visibili. Le ossa, invece, assorbono moltissimo le radiazioni e creano ombre bianche sull’immagine radiografica. Nel caso dell’artrosi, la cartilagine distrutta non è visibile, tuttavia il chirurgo ortopedico è in grado di identificare la perdita di cartilagine attraverso la distanza dei capi articolari. Anche le strutture ossee, le deformità ossee e la crescita ossea sono in grado di indicare lo stadio raggiunto dall’artrosi.

TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC)

In una scansione TC i raggi X vengono registrati da diversi rilevatori. Un confronto dei raggi misurati ed emessi fornisce informazioni sul tessuto esaminato. Usando queste informazioni, il computer produce immagini in sezione. I tessuti assumono diverse tonalità di grigio che possono essere distinte le une dalle altre. La TC visualizza chiaramente ogni danno osseo e identifica anche le parti molli come i muscoli e la cartilagine.

IMMAGINI A RISONANZA MAGNETICA (RM)

La RM (o tomografia a risonanza di spin nucleare) non usa i raggi X, ma i campi magnetici. Il corpo umano è composto da numerosi magneti biologici. La RM è in grado di misurare quando, dove e quale tipo di energia viene emessa dall’organismo e converte queste informazioni in immagini in sezione. Le strutture della parte interna dell’articolazione, come cartilagine e legamenti sono chiaramente visibili con la RM.

Anche se la TC e la RM sono esami importanti la radiografia rimane l’esame più importante per valutare e trattare le malattie dell’anca.

Anca sana
Anca patologica

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